Buon pomeriggio.
Oggi mi fischia il naso...e vabe ho il raffredore.
Dunque oggi esco verso mezzoggiorno da scuola.
Una volta arrivato da mia nonna,nella quale mi fermo a mangiare mi mostra delle delle foto dei miei zii.
Erano foto degli anni sessanta o poco prima.
E li ovviamente,preso dai fumi soporiferi del raffreddore,mi metto a pensare.
Cazzo...chi sa che pensava mio zio,in quel tempo?
Che desideri aveva in testa?Se ne è avverato uno o alcuni? Se no,che cosa pensa ora a rivedersi in quelle foto sapendo che quello che desiderava è destinato al fallimento? Se potesse tornare indietro penserebbe o farebbe quello che pensava e faceva?
Mi sono interrogato su queste cose.
La cosa mi ha portato a pensare alla tristezza dei sogni infranti.
Una persona passa tutto il tempo a sperare in una cosa,ci si dedica anima e corpo,ci rimette tutto quello che ha e poi PUFF tutta la fatica non ha portato a niente.
Li cadono tutte le sicurezze che uno ha.
Per cosa ci si è battuti?
Per perdere?
E adesso?
Come si può essere sicuri di non fallire?
Sembrano interrogativi semplici,i classici che uno fa per passare il tempo ma io ne esco pazzo nel pensarci.
Mi cade l'anima a pensare al sentimento che si prova nel fallire in continuazione soprattutto quando uno ci si è impegnato riponendo tutte le sparanze.
La sensazione di vuoto,di non essere in grado,di non essere capace,il senso di caduta...
Alla fin fine la nostra vita è continuo esame in cui noi dobbiamo sempre dare un buon risultato,la vita ruota in base a quanto ti fai vedere e notare,a quanto sei disposto a dare.
E dato che io non l'ho voluto non concepisco il fallimento.
Il fallimento è la morte dell'anima.
Se qualcuno mi chiedesse cos'è il fallimento risponderei così.
"Il non essere in grado per..." è peggio di una sconfitta,è la morte che piano piano ti si porta via pezzo pezzo e tu nemmeno te ne accorgi.
E io non voglio fallire.
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2 commenti:
vado a strigere la mia lametta preferita fra i miei polsi...
Ok poi dimmi com'è stato -.-
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