giovedì 2 ottobre 2008

Mancanza di contenuti.

Esco da casa di mia nonna,da cui ho fatto pranzo e mi reco alla fermata del pullman.
Non vado mai col pullman,perché in un modo o nell'altro ho sempre avuto dei propizi passaggi in auto per le lunghe distanze.
Mi metto lo zaino in spalla (una sola perché l'altro "braccio" della borsa è rotto,ci ho fatto l'abitudine) e attraverso la strada dove un buon pastore si ferma per farmi passare.
Come mio solito ricambio il favore con un saluto.
Arrivo all'agoniata cabina della fermata dove vi sono sedute due donne,una sulla quarantina e una sulla sessantina,o al meno credo.
Mi siedo e penso a cosa fare nell'attesa che arrivasse il mezzo pubblico.
"Ma si-mi dico-fumiamoci una sigaretta" e così faccio,sfilo la Philips dal pacchetto e l'accendo.
Tra il primo tiro di prova e il secondo non so perchè ma faccio caso a quello che le signore vicino a me,distanti mezzo metro o poco meno,si stavano dicendo.
Non capivo una mazza di quello che si dicevano.
Nella conversazione la signora più vicino a me era quella che teneva le file della discussione mentre l'altra aveva il ruolo dell'annuitrice.
Come dicevo prima,però, mi è difficile riportare ciò di cui stavano parlando perchè non capivo nemmeno una parola,anzi,non capivo nemmeno che lingua era.
Avete mai letto un qualcosa,qualunque cosa purchè sia scritta,partendo dalle ultime parole,leggendo al contrario fino all'inizio e poi risentito quello che avete appena letto però al contrario?
Io quest'idiozia l'ho fatta con un paio di amici e all'ascolto il risultato è il testo normale però letto malissimo,sgrammaticato al massimo anzi,non sembra nemmeno italiano.Questo è dovuto al fatto si è letto malissimo il testo al contrario (sfido chiunque a leggere perfettamente al contrario qualunque cosa).
Bhe provateci e capirete come parlavano,o perlomeno parlava dato che l'altra annuiva,quelle signore.
Ho provato a capire che lingua fosse,ho provato pure a capirci per forza delle parole in italiano ed è uscita una parola che è "nummera".
Al che ho pensato che "nummera è ascolano....uhm...non credo sia italiana,no"
Più parlava e più l'idea che fosse italiana si allontanava da me.
Fatto sta che dopo un paio di minuti se ne sono andate col loro pullman che aspettavano.
Guardo l'ora al cellulare e vedo che mancano pochi minuti all'arrivo della mia linea.
Quei pochi minuti furono interminabili.
Sarà perché avevo da poco mangiato e stavo in un accennata fase di relax dovuta alla digestione,sarà perché ci avevo fumato sopra e sarà anche perché era riuscito un po di caldo con un sole abbagliante (non so fino a che punto c'entri il sole e il caldo in questo frangente) ,sarà quello che vi pare ma quei fottuti minuti non passavano mai.
Alchè pensai che il pullman era già passato,dato che aveva cinque minuti di ritardo.
Poi mi affaccio verso la strada e vedo luccicante la scritta che portava nella mia zona natia sopra all'autobus e ci salgo sopra,non prima di aver sfoggiato in ottimo inglese la frase "alf past trii" quando una signora mi rivolse la parola con un perfetto "Excuse me" indicandomi il polso battendo l'indice su di esso.
Una volta salito timbro il biglietto preso da un inaspettato senso di rispetto delle regole,mi sorprendo del gesto guardando il biglietto obliterato e mi siedo.
Quello che doveva essere una semplice corsa su un pullman si rivelò un idromassaggio al mio povero culo e alla mia povera colonna vertebrale.
L'autista correva come preso da un delirio Burnouttiano prendendo in pieno tutti i dossi e le buche presenti nel suolo piceno.
All'interno del mezzo era tutto uno scricchiolare per via della brusca guida dell'autista,era talmente forte che copriva gli allunghi di Giorgia alla radio.
Dopo un massaggio gratis offerto dalla linea urbana avvisto la fermata che è sita davanti casa e suono il campanello,la luce si illumina sopra la testa del brusco guidatore che pare non vederla perchè si ferma alla fermata dopo.
E ringrazia Dio che si sia fermato a quella successiva perchè se non notava la mia presenza davanti alla porta con l'aria semi scazzata avrebbe proseguito.
Maledico in forma leggera quel cazzo di autista e torno a casa.

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