domenica 21 settembre 2008

Il curioso mercatino delle banalità.

Buon uggiosa e umida sera cari lettori.
Oggi annashcule c'è shtate lu mercatin'!
E come mancare al festoso punto di ritrovo ascolano domenicale?
Perciò mi munisco di musica (3rd Moon del Linea77)per coprire le deprimenti battute di "Natale sul Nilo" che danno in tv e che in casa stanno vedendo e mi imbatto nella descrizione di tale evento.
Iniziamo dall'inizio.

Mi desto dal mio letargo intorno alle dieci e cosa succede dato che io la mattina non posso sentire urlare?
Tutti urlano!
Ma ormai ci ho fatto l'abitudine da anni e mi rinchiudo nel mio guscio per sviare le urla e mi preparo per andare a Messa (si,sono credente e vado a messa,ti dispiace?).
E che cosa succede dato che volevo andare soltanto a sentire la santa messa?
Che nella messa di prima vi era un matrimonio iniziato tardi e stava invadendo l'orario della messa alla quale volevo assistere.
Dunque mi unisco all'indignazione delle vecchie presenti ("ma su,ma pò esse?") e me ne torno a casa.
Che cazzo si sposa la gente per dio?! Per non farmi andare a messa?
Vabe,me ne torno a casa.
Faccio un veloce pranzo,talmente veloce che il pc non era in stanbye al mio ritorno e mi tra una pagina e l'altra di google mi passa un'oretta.
Mi leggo un libro dato che mi ero annoiato al pc.
Mentre mi immergevo nelle cartacee turbe esistenziali di Watanabe e Naoko inizia a piovere un poco.
Arrivano le quattro e il buon Stafano mi passa a prendere con la macchina.
Gli dovrò ripagare un casino di benzina un giorno per sdebitarmi.
Tra una sigaretta e l'altra e tra una esclamazione sul freddo che faceva e l'altra decidiamo di dirigerci a Città delle Stelle (odio profondo...) per comprare una cosa e cosa succede dato che volevamo comprare quella suddetta cosa?
Che becchiamo il giorno domenicale di chiusura.
Così succedendo ci fermiamo,con la pioggia in sottofondo,e ci ricordiamo che oggi c'è un lieto evento: il mercatino.
D'altronde non avevamo niente da fare.
Approdiamo nello storico centro della medievale Ascoli.
Le "zecche" erano sedute sulle consumate scalinate del Ventidiobasso mentre ci riguardavano dall'alto in basso e ci insinuavamo tra le bancarelle.
Le bancarelle erano sempre le solite che ricordo da 18 anni: quelle che vendevano le sciarpe,quelle che vendevano le scarpe e gli occhiali tarocchi,gli immancabili cinesi,quelle che vendevano tristissimi manufatti in legno,quelle che vendevano orecchini e piercing a 3euro/i l'uno....cazzo 3 EURO/I!! MICA CAZZI!
Ma porca cazzo con 3 euro/i ci sto bene una giornata!
E ovviamente non mancavano le immancabili bancarelle degli indiani con le loro sinfonie soporifere e incensi droganti.
Di sicuro non era la fiera dell'originalità.
Stessa cosa se ci si spostava a piazza dell'arrengo dove c'erano le immancabili bancarelle che vendevano oggetti appartenuti al periodo guerrigliero perciò via con le maschere a gas,cannocchiali,spille naziste e fasciste.
Malgrado tutto il consueto giretto piazzarolo me lo sono fatto anche io insieme alla mia spalla.
E cosa c'è di meglio da fare, una volta faxato le bancarelle a memoria,quando stai in piazza?
Ma osservare la picena società e i suoi componenti,ovvio.
C'erano tutte le categorie e sub categorie presenti in ascoli.
I così chiamati truzzi che camminavano pompati in modo tale da far ammirare agli altri la loro super attillata maglia Datch,con il braccio avvinghiato al collo della loro morosa firmata Converse,iper truccata che nemmeno dovesse fare una sfilata da li a poco.
Come fronte nemica ai truzzi c'erano i rapper con i loro pantaloni a caviglia bassa,vans incredibilmente grandi,felpe grandi come le loro scarpe e cappellino rovesciato (l'America insegna).
In mezzo alle due fazioni vi erano i non classificati Emo e quelli parlano da soli.
Un incrocio tra Luxuria e una gothic girl/boys.
Poi non mancavano le allegra famiglie che in quel momento scordano le loro precarie condizioni economiche e si concedono al consumismo di cazzate piu sfrenate,con richieste di ragazzini annesse.
Poi ci sono la categoria del viandanti di cui io faccio parte,ovvero tizi che piu comuni non si puo che osservano gli altri senza metà precisa.
La cosa curiosa delle persone in ascoli è che tutte paiono credersi una migliore dell'altra.
Tutte che quando passano ti guardano dall'alto in basso o ti mandano occhiate superficiali come se gli stessi incredibilmente sul cazzo al momento.
Come se tutti avessero vinto al Lotto e nessuno sa che anche gli altri hanno vinto.Tutti che ti guardano con superbia,come le ragazzine quando ti guardano come per dire "ce l'ho solo io".
Che mi facessero una sega in contro mano per dio!
Però è divertente a suo modo vedere queste varie sfumature.
Ovviamente tornando alle bancarelle c'erano quelle gastronomiche con assaggi gratis,e si sa che l'ascolano sta 'ndo se magna,e quelle che vendevano le nocelle e li brishculì.Infatti l'aria era circondata,oltre allo schiacciante chiacchiericcio anche dal ruminare dei vecchi alle prese con le suddette arachidi.
Dovevano essere ricchi quei signori dato che un pezzo di croccante costava OTTO EURO/I!!!
MA CAZZO DOVE SIAMO A LUPIN-LANDIA?
Ad una certa ora la dolce metà della mia spalla Stefano richiese un inaspettato succo all'ananas e andammo dal consueto Ballanti a prenderlo.
Li ebbi una strana sensazione.
C'erano tutte dolci coppiette intente a scaldarsi per il freddo.
Mi fece strano,sarà che la mia situazione sentimentale non è delle più stabili,ma mentre la radio passava Viva la vida del Coldplay il tempo sembrava essersi fermato mentre osservavo quelle coppie.Chi si baciava chi no.
Mentre vivevo a rallentatore questo momento la vista veniva coperta a tratti dal culo semi nudo dalla barista dietro il bancone.
Ad un tratto mi concentro su una donna sulla trentina che sedeva sola su un tavolo,da quello che riuscivo a vedere tra una parata di culo di barista e l'altra sembrava presa dai suoi pensieri.
Una volta che la barista ci rivolge il viso e non il culo il tempo prende a scorrere regolarmente,prendiamo il succo all'ananas e ce ne andiamo.
La giornata scorre tranquilla nella monotonia del mercatino,compro da uno che aveva un enorme discografia il raro cd Numb dei Linea77 e fatta una certa ora mi separo dal mio amico e me ne torno a casa,sempre sotto la supervisione delle "zecche" al Ventidio.
Curiosa giornata e solito mercatino delle banalità.

4 commenti:

LetterataInRete ha detto...

io è da un pò che boicotto il mercatino!!
Ma poi tu dove vai a messa la domenica? ci sarebbe da fare una serie di post sui preti e sulla messa di goni chiesa ad Ascoli!
Zecche al ventidio e truzzi in giro...già visto! comunque tra le fighe che si credono di esse chissà quanto bone mi ci metto pure io con le differenza che io figa lo sono epr davvero!!aahhahaah

Weenie ha detto...

Si farò un post sui preti prima o poi che,come molta altra gente,vado a sentire il Dio al quale credo,non i preti^^
Cmq lo so che sei figa,infatti non ho mensionato la categoria di cui fai parte (si arrampica sugli specchi) xD

LetterataInRete ha detto...

non l'avevo notato!!

Weenie ha detto...

xD